andrea meneghetti - addio italia
E' tornata anche qua la primavera,
eppure ancora mi ricordo, dopo più di 50 anni,
i profumi e la bellezza che c'erano in Italia,
quei profumi che non ho più potuto sentire
quella bellezza che non bastava per vivere
e mi ha costretto a venire qui.
Ricordo ancora quel viaggio,
l'addio a mia Madre, le lacrime, la nave, il mare...
E quella cazzo di neve
come veniva giù quella sera che sono arrivato.
Avevo appena lasciato un autunno mite
dove mi mangiavo i fichi presi dagli alberi
e qua non c'era più niente
solo vento e neve, vento e neve.
E' passato tanto tempo, troppo tempo
a lavorare e consumarsi per questi mangiacake.
Eh, ma gli abbiamo fatto vedere
di che pasta siamo fatti noi Italiani!
Io sono un vero Italiano,
non come quelli rimasti in Italia
che si sono rammolliti
e hanno conservato meno tradizioni di noi.
Eh sì! Perchè ci sono tornato una volta.
Avevo aspettato tanto quel momento,
come la cosa più bella,
per avere la mia rivincita
ed invece è stata la più dura delle delusioni.
Io mi ricordavo di tutti,
Michè, Franco, Pino, Mario, Ninetta,
ma quasi nessuno si ricordava di me!
Maccome, io li avevo pensati sempre
ogni giorno, ogni sera, ogni soldo guadagnato
e loro non sapevano nemmeno più chi ero.
Non ci sono più tornato.
Quella Italia è ormai straniera e non la riconosco più.
Avrei tanto voluto essere sepolto in quel piccolo cimitero
sulla collina dietro il paese,
con tutti quei cipressi messi in fila,
vicino alla chiesetta fatta di sassi
e invece qua devo persino pagare l'affitto
per poter riposare in pace, che brutta cosa!
Anche il nome del Santo del paese
è cambiato in questa lingua bastarda.
Eppure questa terra odiata
è ormai la mia patria
e quella dei miei figli e nipoti
che non conoscono nemmeno la mia lingua.
Muoio comunque con il ricordo di un'Italia mia,
dolce, calda, anche se matrigna.
Un'Italia dei campi di grano,
degli orti, dei giochi da bambini,
delle strade polverose, degli animali,
della chiesa, del raccolto,
della festa del paese, dei profumi dell'estate...
E con la foto sulla mia tomba
muore anche l'idea di un'Italia che non c'era già più
e che con noi e' continuata comunque ad esistere.
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